Grintoso ed elegante, cerebrale e intuitiva, l’arte di Suzanne Kessler è in cerca di dualità. Visivamente, le opere di Kessler accoppiano materiali non tradizionali: sono allo stesso tempo duri e morbidi, come metallo e tessuto o carta e filo. Formalmente ogni disegno, ogni scultura evoca universi interiori ed esterni. Le sue realizzazioni in forma di disegno del funzionamento del cervello umano, ad esempio, suggeriscono neuroni e assoni della corteccia cerebrale, mentre, allo stesso tempo, invocando un senso di coscienza cosmica e universale: microcosmo e macrocosmo-uniti. Per quanto riguarda la forma, l’artista fonde le strutture organiche con quelle geometriche. Corda di canapa e altre fibre, fitti intrecci spinosi messi su un piano di appoggio in metallo lucido, come la casa” Prairie” di Frank Lloyd Wright nascosta in un ambiente boscivo. Frenetici disegni gestuali diventano sculture e installazioni di carta reificata: il vuoto e la sostanza come parte integrante l’uno all’altro.
In questa epoca post-postmoderna, con il suo ritorno al’oggetto, la natura non-oggettiva del lavoro di Kessler è la sua qualità più convincente. Evitando narrative osservabili, l’arte di Kessler consente reazioni e interpretazioni infinite agli spettatori. Nel 1912, Gleizes e Metzinger ha scritto nel manifesto del Cubismo: “Non c’è nulla di reale fuori di noi.” Le opere di Kessler incarnano questo fondamentale concetto, che la percezione è l’unica realtà; ciò che è reale esiste nel nostro pensiero e nei nostri sentimenti, piuttosto che fuori di noi. La sua arte attira gli spettatori al suo interno e li invita a percepire piuttosto che a leggere. Quando Kessler ha esposto la sua installazione sul tema del cervello presso la City University di New York, gli studenti hanno risposto con molteplici interpretazioni. Una ha visto il flusso e riflusso dei pensieri; un’ altro immaginato la rete della vita e l’allattamento al seno, un altro ancora è stato colpito dalla bellezza inquietante dello spazio alterato di Kessler.
Centrando la sua attenzione sulle relazioni fra tra interno ed esterno, l’ io e l’altro; e dedicando gran parte della sua opera recente al funzionamento del cervello, Kessler riconosce la centralità della percezione mentale per la qualità dell’esistenza umana. Allo stesso tempo, favorisce e suscita risposte cognitive negli spettatori, trascinandoli nei labirinti dei suoi disegni, sculture, gli spazi, e della sua molto raffinata creatività. Bella, suggestiva, significativa sia a livello personale sia a livello universale, l’arte di Kessler è un esempio di un’ espressione creativa che eccelle.

 

Lisa Farrington, Ph.D., founding chair, Professor of Art & Musica department, City University of New York, John Jay College, CUNY, exhibition “The New York Room”, 2008