Ho incontrato Susanne quasi casualmente dopo oltre trent’anni, anni durante i quali il tenue filo di comunicazione sull’andamento delle nostre vite era tenuto dagli incontri, peraltro spo­radici, con il mio college e amico Furio, suo marito, anche lui costantemente in giro per il mondo.

Ci eravamo conosciuti molti anni fa a Londra nella fase certamente più importante della vita di una persona, quella più progettuale durante la quale si costruisce il futuro professionale e affettivo, quelle scelte che poi condizioneranno in maniera determinante le nostre vite. Poi Roma, con I no- stri rispettivi matrimoni, i figli, il lavoro. Ma, come spesso accade, ad un certo punto le nostre strade, tracciate da diversi interessi professionali!, hanno preso direzioni diverse.

Cosi rivedere Susanne dopo tanto tempo nella mia città, Cosenza, nell’ambito del bellissimo programma Artist in Residence in BoCs Art, fortemente voluto dal nostro bravo sindaco Mario Occhiuto, e stata per me una gioia inaspettata. Ho ritrovato la Susanne che avevo lasciato tanti anni fa, con la sua solita straordinaria curiosità, con la sua sensibilità, con II suo approccio alla vita sempre positivo, con la sua insaziabile voglia di vedere cose nuove e di capire il mondo che la circonda, tutte qualità che poi e sempre riuscita a trasmettere nelle sue opere.

Nonostante il tanto tempo trascorso dalle nostre ultime frequentazioni, ho avuto modo di riscontrare come Susanne sia rimasta un’artista ‘pura’, dotata di una sensitività fuori dal comune, che ha saputo tradurre in opere che, lungi dall’inseguire obiettivi di natura commerciale, sono il riflesso delle sue emozioni e delle sensazioni del momento.

Le sue lunghe passeggiate mattutine, insieme al suo inseparabile zaino, alla ricerca di nuovi luoghi e nuove ispirazioni, le hanno fatto conoscere un luogo per lei nuovo, Cosenza, città meridionale cosi diversa da Wuppertal, il suo luogo natale, che ha subito amato e apprezzato.

E stata per me una gioia ‘condividere’ con Susanne i luoghi a me più cari e fonte di orgoglio il suo entusiasmo per una città che non conosceva e che si aspettava, immagino, molto diversa e meno ‘accogliente’ di quello che poi ha scoperto essere.

Non sono certamente in grado di imbarcarmi in un esercizio critico delle sue opere, non ne ho la competenza e qualsiasi mia valutazione risulterebbe poco credibile. Posso dire, però, di essere estremamente contento che queste sue nuove opere abbiano trovato ispirazione dai luoghi a me più cari nei quali ho trascorso la mia infanzia.

Per questo non posso che essergliene grato, nella speranza che la linea, che attraverso la sua ispirazione artistica, ha ‘unito’ i vari luoghi di Cosenza, sia anche quella che ei terrà idealmente vicini negli anni a venire.

 

Il Professore Beniamino Quintieri, economista famoso dell’Italia, amante dell’arte contemporanea descrive il rincontro dopo 30 anni a Cosenza, testo scelto come Prefazione per il libro “Susanne Kessler – Ulysses in Cosenza” , 2018